Il Museo Civico d’arte antica ha sede nel Palazzo Comunale che, posto di fronte al Palazzo Pretorio e di fianco alla Cattedrale di San Zeno, ma arretrato, domina sulla grande piazza del Duomo con la sua mole di pietra arenaria e ospita anche varie sale destinate agli usi amministrativi (Sala Maggiore, Sala Ghibellina o di Grandonio, Sala Guelfa, attuale Gabinetto del Sindaco).
Le vicende costruttive
Il nucleo più antico dell’edificio fu costruito, a partire dal 1295, durante la podesteria di Giano della Bella (da qui la denominazione tradizionale di “Palazzo di Giano”), come residenza degli Anziani (magistratura collegiale di dodici e poi di otto membri) e per il Gonfaloniere di Giustizia, che detenevano il potere esecutivo e poi il governo della città.
Il palazzo venne quindi ampliato durante la prima metà del Trecento con l’aggiunta, tra l’altro, del portico di facciata che in un primo momento si limitò a sole quattro arcate. Un ulteriore ampliamento avvenne quando furono costruiti gli ambienti confinanti con la Ripa della Comunità, oggi destinati a sede di mostre temporanee, l’edificio fu innalzato fino al secondo piano e si provvide anche alla costruzione della quinta arcata in modo da dare omogeneità alla facciata che, ingentilita dai due ordini di bifore e trifore gotiche, si caratterizza per la sua originalità rispetto ai moduli dell’architettura civile toscana. Fu quindi dopo la metà del Trecento che il palazzo assunse l’aspetto che tutt’oggi lo caratterizza.
Nel corso del Cinquecento e dei due secoli successivi, nuove ristrutturazioni riguardarono lo scalone (1521) che dal primo piano sale al mezzanino; il cavalcavia costruito dall’architetto pistoiese Pantaleone Quadri (1637-1638), che univa la Sala Maggiore al Duomo per consentire agli amministratori cittadini di recarsi più comodamente in chiesa ed assistere alle funzioni religiose; i piani superiori (1680-1681); la scala “a lumaca” di servizio, progettata probabilmente dall’architetto fiorentino Pier Francesco Silvani nel 1681, che si sviluppa lungo tutto il corpo più antico del palazzo; la cappella di Sant’Agata (1698-1709).
La parte retrostante, con le due ali laterali e il corpo parallelo al nucleo più antico, risale al 1937-1938. Importanti restauri di consolidamento furono eseguiti tra il 1958 e il 1975.
La facciata e il cortile monumentale
Sulla facciata campeggiano le armi medicee: sopra l’arcata mediana venne apposta nel 1513, in onore di papa Leone X, l’insegna medicea sormontata dalla tiara pontificale e dalle grandi chiavi, mentre alle opposte cantonate, nel 1529, furono collocate le due armi in onore di Clemente VII, altro papa di casa Medici. Destano curiosità nei visitatori, a sinistra del balcone centrale, la testa d’uomo in marmo nero e la mazza ferrata, simbolo della fiera autonomia comunale, che ricordano presumibilmente le imprese del capitano pistoiese Grandonio de’ Ghislieri nelle Isole Baleari nel XII secolo.
Il severo cortile interno quadrangolare, con volte a crociera tutt’intorno, sorrette da pilastri ottagonali, costituisce la parte più antica dell’edificio. Al centro, a cielo aperto, vi è collocata la possente scultura in bronzo, raffigurante Il miracolo (1953), di Marino Marini. Vi sono esposte anche alcune sculture medioevali appartenenti alle collezioni del Museo Civico.