Il 25 marzo 1907 nasce a S. Piero Agliana, in provincia di Pistoia, Fernando Melani. Secondo di due fratelli, Fernando è ancora un ragazzo quando vede naufragare il matrimonio dei genitori, Piero Melani e Giovanna Valiani; trascorre l’adolescenza con la nonna e una zia nubile. Lasciato in tronco il Ginnasio, si rivolge allo sport, in particolare al tennis, di cui diviene praticante in tornei di serie B. Nel frattempo si produce la dispersione del capitale paterno e Melani s’impegna a dirigere la fornace che la famiglia possiede nei pressi di Agliana. A questo momento risalgono le letture di economia, “per rendersi conto di come si può pervenire all’esaurimento di un patrimonio”.
Allontanato dalla propria abitazione dalla guerra, Melani riconquisterà la casa grazie alla rinuncia del fratello alla propria parte, dopo una parentesi in cui presta servizio militare come radiotelegrafista, evita il fronte grazie a un provvidenziale attacco d’itterizia, quindi può far ritorno in Corso Gramsci al concludersi del periodo di sfollamento nei dintorni di Pistoia, che si rivelerà gravido di conseguenze perché è qui che inizia la sua attività di pittore. Con la guerra Melani ha attuato una “tabula rasa”: recuperati i pochi metri cubi di una serra in fondo al cortile, coltiva la pittura finché può trasferire lo studio nelle soffitte della casa di Corso Gramsci, i cui appartamenti gli procurano il sostentamento grazie a un vitalizio stipulato con gli inquilini.
Dal ‘47 al ‘50 l’attività artistica prende corpo: l’approccio all’arte fin dall’inizio è singolare, secondo all’interesse sorto in lui per la conoscenza scientifica, che va orientandosi e precisandosi. La scrittura quotidiana diventa uno dei capisaldi della ricerca. Il marxismo di stretta osservanza l’aiuta a orientarsi nella realtà. Della primitiva condizione di benestante Melani conserva l’educazione e la tolleranza che lo mettono un poco al di sopra degli altri. Da tale posizione egli dava libero sfogo al proprio anticlericalismo, all’insofferenza della pigrizia mentale come d’ogni idealismo. L’attività di Fernando Melani è documentata da una serie di eventi che comprendono mostre, pubblicazioni e incontri particolarmente significativi. Fra questi vogliamo ricordare la presentazione del Progetto di Lettura Globale alla Galleria Arte Borgogna Milano nel 1976; sempre alla stessa Galleria Borgogna una mostra del 1979; la mostra che vedeva riuniti tre artisti, Luciano Fabro, Fernando Melani e Renato Ranaldi a Firenze nel 1979, alla Galleria Vera Biondi, per un’occasione del tutto particolare.
La morte di Fernando Melani avviene nel 1985.
Testo di Donatella Giuntoli