Sabato 8 ottobre il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni partecipa alla diciottesima edizione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, con GIUSEPPE CHIARI | LA LUCE, un’installazione audiovisiva progettata da Tempo Reale interpretando una partitura originale di Giuseppe Chiari, La Luce, del 1966, e riadattata per le sale di Palazzo Fabroni grazie al sostegno della Regione Toscana nell’ambito del progetto “Toscanaincontemporanea2022”.
Sabato 8 e domenica 9 ottobre l’installazione, della durata di 15 minuti, è attiva ogni mezz’ora dalle ore 10.30 alle ore 17.30. L’accesso è libero per piccoli gruppi di persone. Sabato 8 ottobre il museo è aperto con ingresso gratuito dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
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L’installazione presentata a Palazzo Fabroni è una versione inedita e site-specific del lavoro: un’esplorazione nuova di quest’opera minimalista ante litteram del grande artista/musicista, concepita con una serie di criteri per la parte luminosa e per quella sonora diversi dagli studi precedenti e, per l’occasione, riadattata per le sale del museo. La presenza nella collezione permanente del museo di una sala dedicata a Giuseppe Chiari rafforza ulteriormente l’obiettivo della progettazione artistica di iniziative pensate in stretta collaborazione e realizzate specificamente per gli spazi dell’arte, così come su tematiche comuni e di ampio respiro culturale. In particolare, in linea con i temi guida di questa edizione della Giornata del Contemporaneo, l’ecologia e la sostenibilità, un’opera come GIUSEPPE CHIARI | LA LUCE propone una riflessione ascrivibile anche a un’idea moderna di ecologia acustica, in cui il fruitore è invitato a immergersi nel buio e nel silenzio come esperienze di valore.
Per circa 15 minuti un piccolo gruppo di persone è totalmente immerso in un dialogo tra gesti di rumore e silenzio, di luce e buio, che innesca una riflessione sul significato stesso della musica. Una partitura sonora e luminosa determina l’attivazione di altoparlanti e sorgenti di luce, creando un preciso percorso drammaturgico.
La Luce è un’opera realizzata nel 1966 da Giuseppe Chiari (1926-2007), pianista, compositore e artista visivo fiorentino. Dagli anni Sessanta Chiari è stato una delle figure più vivaci e influenti della scena artistica e musicale italiana e internazionale, e ha contribuito con i suoi lavori al superamento delle categorie estetiche tradizionali e all’affermazione di una visione multimediale dell’opera d’arte.
Appartenente al movimento Fluxus, Chiari ha portato avanti la propria ricerca artistica mettendo in relazione piani espressivi diversi, come l’immagine, il suono, e il gesto/azione. I suoi lavori, infatti, possono essere letti come sistemi complessi e la loro natura non si esaurisce in oggetti specifici (testi, poesie, manifesti, opere visive, partiture). Ad esempio, sono molti i casi in cui Chiari scrive testi intendendoli come partiture sonore e performative: senza scrivere pentagrammi o notazioni musicali, indica delle azioni da compiere – spesso corredate da indicazioni sugli spazi e da suggestioni visive – al fine di ottenere risultati sonori e gestuali. È il caso di lavori come Pezzo per foglio (1964), Suonare la stanza (1968), Teatrino (1963), e molti altri. Chiari non ha mai esplicitato che La Luce fosse una partitura musicale e visiva, o meglio, audiovisiva: si tratta di un testo pubblicato nel volume Musica madre (Milano, Giampaolo Prearo Editore, 1973) ma anche realizzato, in lingua inglese, in forma di quadro da esporre in una galleria o in un’abitazione privata. Eppure, la sua natura suggerisce molto altro. Il testo presenta undici combinazioni possibili di silenzio/rumore (colonna di sinistra) e buio/luce (colonna di destra). Queste combinazioni offrono una struttura che può essere intesa come griglia per organizzare eventi di luce e di suono. La scelta dei suoni e delle luci – compresa la loro disposizione nello spazio e la loro drammaturgia – è quindi aperta e completamente lasciata agli interpreti dell’opera.
Il progetto luminoso e sonoro è di Agnese Banti e Francesco Giomi; la tecnica è di Francesco Canavese e Leonardo Rubboli. L’installazione audiovisiva è una produzione di Tempo Reale in collaborazione con Frittelli Arte Contemporanea. Sono partner del progetto, inoltre, la Città Metropolitana di Firenze, il Comune di Firenze e il Ministero della Cultura.
L’installazione è stata presentata a Torino alla Pinacoteca Agnelli in occasione di Artissima 2018, a Firenze al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in occasione del ciclo Maggio Elettrico 2019, a Reggio Emilia al Teatro Valli in occasione di Festival Aperto 2019 e a Milano presso la Fabbrica del Vapore in occasione di Vapore d’Estate 2022.
TEMPO REALE
Fondato da Luciano Berio a Firenze nel 1987, Tempo Reale Centro di ricerca produzione e didattica musicale è oggi uno dei principali punti di riferimento per la ricerca, la produzione e la formazione nel campo del suono e delle nuove tecnologie musicali. Dopo la sua costituzione il Centro è stato impegnato nella realizzazione delle opere di Berio, che lo hanno portato a lavorare nei più prestigiosi contesti concertistici di tutto il mondo. Lo sviluppo di criteri di qualità e creatività derivati da queste esperienze si è riverberato nel lavoro condotto continuativamente tanto con compositori e artisti affermati quanto con giovani musicisti emergenti. I temi principali della ricerca riflettono un’idea di poliedricità che da sempre caratterizza le scelte e le iniziative di Tempo Reale: l’ideazione di eventi musicali di grande spessore, lo studio sul paesaggio sonoro e sull’elaborazione del suono dal vivo, le esperienze di interazione tra suono e spazio, la sinergia tra creatività, competenza scientifica, rigore esecutivo e didattico. Nel 2008 è stato fondato il Tempo Reale Festival, una regolare iniziativa di concerti, performance e spettacoli dedicati alla musica di ricerca. Dal 2013 Tempo Reale è Ente di Rilevanza per lo Spettacolo dal Vivo della Regione Toscana; dal 2018 è membro italiano della International Confederation of Electroacoustic Music. La vocazione territoriale del Centro lo porta a relazionarsi con istituzioni culturali e realtà che lavorano nell’ambito della musica di ricerca e delle esperienze più innovative del suono e delle sue relazioni con le altre arti.
Per saperne di più: https://temporeale.it/
GDC18
La Giornata del Contemporaneo è il grande evento annuale che da diciotto anni coinvolge musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista per raccontare la vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese. E’ promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e realizzata con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e la collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e con il patrocinio di Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, UPI – Unione Province d’Italia, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e ICOM Italia.
La diciottesima edizione, che si svolgerà sul territorio nazionale sabato 8 ottobre 2022, dopo le restrizioni dovute a due anni di pandemia tornerà a svolgersi nel mese di ottobre e in presenza, ma manterrà comunque un formato ibrido, fisico e digitale, per favorire la partecipazione più ampia possibile con proposte online e offline. L’iniziativa avrà come filo conduttore il tema dell’ecologia, connesso a quello della sostenibilità: urgenze globali che ci mettono di fronte alla necessità di ripensare il sistema dell’arte contemporanea tramite una rinnovata consapevolezza e una più diffusa sensibilità.
L’immagine guida della manifestazione è Icarus (2021-2022) dell’artista Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979), che sembra rispondere in modo simbolicamente aperto all’invito a riflettere sulla crisi ambientale, ponendo l’accento sull’importanza del passaggio di testimone alle nuove generazioni, gli adulti di domani, a cui consegniamo la responsabilità di costruire un futuro migliore del presente che gli lasciamo in eredità.
Manifestazione promossa da
Con il sostegno della
In collaborazione con il
Sponsor
Artshell
Con il patrocinio di
Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
Senato della Repubblica
Camera dei Deputati
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
UPI – Unione Province d’Italia
ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani
ICOM Italia